Al via il processo sui derivati al Comune di Milano. "Il rischio è quello della Grecia. La politica intervenga". Nei giorni in cui Atene brucia - per il dissesto finanziario - indica quello spettro il procuratore aggiunto milanese, Alfredo Robledo, all'apertura del primo processo italiano sui derivati, pioniere anche per il resto del mondo.
Per questo, tante sono state le emittenti straniere, presenti in aula al Palazzo di Giustizia, per la prima udienza, che è stata solo di "smistamento". Si entrerà nel vivo solo il prossimo 19 maggio, davanti ad un nuovo giudice monocratico, Oscar Magi. Oggi, però, Palazzo Marino - oltre ad una sfilza di associazioni di consumatori - ha già depositato la richiesta di costituzione di parte civile, contro tutti gli imputati: sia le 13 persone fisiche - tra manager di banche, funzionari o ex funzionari comunale, accusate di truffa aggravata - che i 4 istituti bancari, Deutsche Bank, Ubs, JpMorgan e Depfa Bank- rinviati a giudizio in base alle legge 231, sulla responsabilità d'impresa. E il Comune di Milano chiede anche la citazione civile delle 4 banche. Sarebbe pari a 101 milioni, secondo le ricostruzioni dell'accusa, il danno subito dal Comune di Milano, per un'operazione in derivati su un bond da 1 miliardo e 885 milioni, stipulato a partire dal 2005, in era Albertini.
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RADIO24 / Alfredo Robledo, procuratore aggiunto di Milano: «Il rischio è quello della Grecia. La politica intervenga»
